Del Peschio (Virtus Ortona): «Tornare al Biondi sarà un’emozione. Noi speriamo nei play off»
Intervista all’ex attaccante della Marcianese, ora con i gialloverdi domenica ospiti del Lanciano. È suo il record di gol in Prima Categoria, ma quest’anno per il titolo di cannoniere deve vedersela cogli avanti rossoneri
Antonio Del Peschio, quali sono le aspettative della Virtus Ortona per la nuova stagione?
«Si punta a fare bene, siamo una buona squadra. L’obiettivo primario è salvarsi il prima possibile, poi speriamo di giocarcela per i play off».
Quali sono stati i cambiamenti più significativi nella rosa gialloverde rispetto all’annata precedente?
«Il nuovo allenatore è sicuramente un cambio radicale, pur avendo mantenuto immutata gran parte della rosa: il tecnico Alessandro Segalotti ha fatto molto bene a San Giovanni Teatino, è un allenatore abituato a dover rispondere a grandi aspettative. L’attacco poi è stato affidato a me, e intendo ripagare la fiducia con tanti gol».
Con quali compagni di squadra c’è maggiore affinità?
«Il centrocampista Stefano Fedele, ex giovanili Virtus Lanciano, e il trequartista Davide Leone sono i ragazzi con cui mi intendo di più all’interno del rettangolo verde. Come ho già detto però siamo una buona squadra e c’è intesa con tutti. Possiamo crescere».
È d’accordo con quanti vedono il Lanciano come strafavorito del campionato?
«Sono più che d’accordo: i rossoneri hanno una squadra e una piazza di categoria superiore. Lanciano merita di essere con continuità almeno in Serie C, come d’altronde ci insegna la storia».
Oltre al Lanciano, chi altro vede in alto a fine stagione?
«L’Atessa Mario Tano e l’Orsogna credo siano due compagini che saranno coinvolte nella lotta al vertice. Poi, come ho detto, mi auguro che la Virtus Ortona possa rientrare nel treno play off a maggio».
Avete esordito in Coppa Abruzzo contro il Fossacesia 90 che milita in Seconda Categoria, e non ha esitato a timbrare il cartellino. Si è fatto un’idea sulla lotta al vertice anche in quest’altro campionato?
«Sono rimasto impressionato dal Fossacesia 90: ci hanno fatto sudare per il passaggio del turno, e il 4-0 della gara d’andata è stato un risultato bugiardo per i valori visti in campo. Credo che possano giocarsela quantomeno per i play off. A lottare con loro penso che ci saranno Draghi San Luca, Sporting Altino e Castel Frentano».
Passiamo alla parentesi Marcianese: si aspettava di più dall’esperienza rossonera? Cosa non ha funzionato?
«Quando sono arrivato ho trovato una famiglia. Ero certo che avremmo potuto fare bene. La squadra era una buona compagine di Prima Categoria, ma a mio parere ci sono stati troppi stravolgimenti. Lo spogliatoio ha risentito dell’esonero dell’allenatore Antonio Bucci quando eravamo a soli 2 punti dai play off. Senza nulla togliere al suo successore Piero D’Orazio, con cui peraltro sono stato compagno di squadra a Perano nel 2004, penso che tenere Bucci sarebbe stato fondamentale quantomeno per l’armonia.
Cosa è cambiato dopo l’avvicendamento in panchina?
«Con l’esonero si è andato a disperdere quello spirito di “famiglia” di cui parlavo. Altro fattore penalizzante è stata la decisione di giocare le partite casalinghe allo stadio: gran parte di noi non era abituata a giocare in campi di tali dimensioni, e per di più ci allenavamo sul sintetico di Villa Delle Rose, fondo diametralmente opposto a quello del Biondi. Probabilmente, se avessimo continuato a giocare a Villa Delle Rose, avremmo ottenuto risultati migliori».
Sarà emozionato nel rientrare al Biondi da ex?
«Decisamente sì. Per me è stato un orgoglio vestire la maglia rossonera nello stadio che ha fatto la storia della Lanciano calcistica. Sarei rimasto volentieri, ma l’incongruenza con gli orari di lavoro non me l’ha permesso».
In caso di gol dell’ex esulterà?
«Sì, festeggerò come ho sempre fatto. Il rispetto per la tifoseria e per la maglia rossonera ci saranno sempre e sono convinto che non si debbano dimostrare attraverso una non esultanza. La gente mi ha sostenuto e io li ho amati, ma l’esultanza è un discorso personale che non ha nulla a che vedere con tutto ciò».
Punterà a vincere la classifica marcatori come al solito, o pensa che la coppia Di Gennaro-Tarquini la precederà in graduatoria?
«Intendo giocarmela con i due attaccanti del Lanciano, anche se so che saranno due ossi duri».
Qual è il modello di giocatore a cui si è ispirato fino ad oggi?
«Su tutti Roberto Baggio. È il mio idolo fin da bambino, e credo che sia tra i numeri 10 più forti della storia del calcio».
Passiamo ai numeri: quanti gol ha fatto in carriera fino ad oggi e a quanto punta ad arrivare?
«Fino ad oggi sono 280 tra Promozione e Prima Categoria. Punto a raggiungere i 300 già quest’anno, e poi, se il fisico mi accompagna, vorrei arrivare a 400 gol. Sarebbe una grande soddisfazione superare il mio record di reti in una stagione (43 in 30 presenze a Perano, record assoluto della categoria, ndr)».
Qual è stato il suo gol più significativo e quale quello più importante?
«A livello di cuore ricorderò sempre il gol a Piazzano dello scorso anno con la maglia della Marcianese: un eurogol da centrocampo, il primo segnato davanti agli occhi di mio figlio. I più pesanti sono stati quelli nella semifinale play off per accedere in Eccellenza, con il Fossacesia: una doppietta che ci stava regalando un sogno».