La Selva: «A Lanciano per tornare in alto»

La Selva: «A Lanciano per tornare in alto»
La Selva al suo arrivo allo stadio Biondi

Andrea La Selva, francavillese classe 1993, è l’attaccante scelto per far fare il salto di qualità al Lanciano del tecnico Alessandro Del Grosso che, dopo il successo a suon di record in Prima Categoria, è chiamato a una nuova stagione da protagonista in Promozione. L’attaccante abruzzese è stato presentato stasera allo stadio Biondi, dove ha incontrato la stampa con il presidente Fabio De Vincentiis e il direttore sportivo Antonio Paciarella.

Come si presenta La Selva ai suoi nuovi tifosi?
«Sono un esterno d’attacco, dove posso giocare sia a destra sia a sinistra, anche se, essendo destro, in linea di massima preferisco partire da sinistra per accentrarmi e rientrare. Comunque ho giocato spesso anche da prima e da seconda punta».




Perché ha scelto questa società?
«Ho accettato comunque con la speranza di tornare su, magari in Serie C. Ho avuto proposte da categorie superiori, come ad esempio Chieti, dove già l’anno scorso mi avevano chiesto di tornare, ma ho preferito di no perché non mi ero trovato bene in C2. Anche se in passato forse ho perso qualche occasione, per sfortuna o per errore, qualche porta aperta la trovo ancora: l’anno scorso ad esempio ho fatto il ritiro con il Latina di Vincenzo Vivarini».

Conosceva già Lanciano?
«Qui non ci ho mai giocato, neanche da ragazzino. Per quello che so, sicuramente non è una piazza da Promozione, e per quello che conosco della tifoseria e della società penso di aver trovato quello che cercavo: avevo bisogno di un nuova “casa calcistica”, dove poter fare bene e ripartire daccapo. In un altro posto non avrei firmato in Promozione: perciò meglio qui, con un progetto che punta a costruire qualcosa di impostante sull’arco di 3-4 stagioni, che in un’Eccellenza con pochi stimoli».

Il nuovo acquisto in posa di fronte allo stemma del Lanciano

Dei nuovi compagni di squadra conosce qualcuno?
«Sì, ma solo per averli affrontati da avversario, e Del Grosso perché è stato il mio allenatore a Francavilla in Eccellenza. Com’è? Fantastico: mi sono sempre trovato bene con lui. Quell’anno giocavamo con il 4-3-1-2, dove facevo la prima o la seconda punta».

Lì davanti sarete in molti per tre posti: almeno sei.
«Se siamo tanti attaccanti vorrà dire che chi sta meglio scenderà in campo. E poi una squadra importante deve avere una panchina lunga: è fondamentale per chi vuole vincere il campionato».




Redazione

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