Dopo Marcianese-San Vito diffide a raffica per qualche fumogeno… eppure siamo in Prima Categoria!
Sedici diffidati (16!) per una partita di Prima Categoria che non ha causato alcun problema di ordine pubblico: è questo il bilancio dell’incontro tra Marcianese e San Vito 83 giocato allo stadio di Lanciano lo scorso 19 febbraio. Nelle scorse settimane tre sanvitesi e due lancianesi erano già stati diffidati, e questa già sembrava un’assurdità! Ora addirittura arrivano provvedimenti per altri 11 supporters biancazzurri: ad annunciarlo è un comunicato del gruppo ultras sanvitese Sailors.
A portare alle diffide non sono stati né episodi di violenza né atti di vandalismo. I ragazzi in questione sono colpevoli di aver acceso fumogeni e petardi che, è bene sottolineare, non hanno causato danni a cose o persone. Inoltre la partita stessa, a parte qualche saramuccia verbale, non ha creato alcun problema di ordine pubblico.
Al di là di quanto la legge (evidentemente insensata!) possa giustificare queste diffide, è assurdo e illogico impedire a dei ragazzi (che non hanno provocato incidenti!) di seguire la propria squadra in un campionato di Prima Categoria che (è bene ricordare anche questo!) è il terzo livello del calcio regionale e la quarta divisione dilettantistica nazionale, nonché la settima serie nella piramide calcistica della Penisola.
Parliamo di una competizione dove è già difficile raccogliere un centinaio di spettatori intorno a un campo sportivo, ma dove comunque si va alla partita davvero per amicizia e per passione, e chi tiene in piedi una squadra lo fa solo ed esclusivamente per amore del paese e senza alcun tornaconto.
Perciò chi scrive pensa che se qualcuno, al posto di vedere in televisione il big match di Premier o di Liga, la domenica pomeriggio va sulle gradinate di San Vito o di Guastameroli, di Montemarcone o di Montazzoli, di Fresagrandinaria o di Celenza sul Trigno o di qualasiasi altro campo sportivo di questa categoria, merita un premio. Anche se accende un fumogeno sugli spalti!
In questo caso specifico ormai la frittata è fatta. Non resta che augurarsi che quanto accaduto crei meno problemi possibile ai ragazzi coinvolti, sperando che la diffida non spinga né loro né altri ad abbandonare l’abitudine di seguire la squadra che rappresenta la propria comunità, indipendentemente dalla categoria e dalla partita che c’è in televisione. E soprattutto ci auguriamo di rivederli quanto prima sulle gradinate.