I pionieri del calcio abruzzese in Prima Categoria
A dispetto della militanza nella terza divisione regionale e settimo livello del calcio italiano, più d’un club della Prima Categoria abruzzese può vantare un lignaggio di rango. L’esempio più eclatante è quello della Marcianese, diventata la prima squadra di Lanciano dopo la mancata iscrizione della Virtus alla Lega Pro, e destinata a cambiare nome in «Lanciano 1920». Ma oltre al capoluogo frentano, sono oggi rappresentati in Prima anche altri centri che sono stati tra i pionieri del calcio abruzzese.
Nel girone A militano ad esempio il Real Carsoli e il Tagliacozzo 1923, i cui “antenati” nel 1925 furono tra i fondatori del Comitato Regionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio per Abruzzi e Molise, che organizzò il Campionato Abruzzese di Qualificazione, prima competizione ufficiale della nostra regione. Al torneo presero parte dieci formazioni divise nei gironi “marino” e “montano”, dove erano appunto presenti la Pro Carseolis di Carsoli e l’Audace di Tagliacozzo.
Nel raggruppamento B della Marcianese spicca invece l’Ortona, che formalmente è la seconda squadra della città, in quanto grazie a un ripescaggio dell’ultimora è risalita in Promozione la Virtus Ortona. I gialloverdi di Prima però ambiscono ad affermarsi come principale formazione del centro rivierasco, e i pronostici della vigilia li danno come favoriti per il passaggio in Promozione, dove i concittadini sono attualmente quartultimi.
Negli anni ’30 la prima società affiliata alla Figc con sede a Ortona a Mare è l’Unione Sportiva Pantaleone Rapino. Il club però non partecipa regolarmente ai tornei federali fino alla fine del decennio. A ridosso della guerra si afferma la squadra che dipende dall’Opera Nazionale Dopolavoro, che gioca con continuità in Prima Divisione, massimo torneo regionale dal quale si accede in Serie C. Gli ortonesi conquistano una delle prime importanti affermazioni della propria storia sportiva nel 1940-41, con l’allenatore-giocatore Giuseppe Baccilieri, mito del calcio lancianese: i gialloverdi acquisiscono il diritto alla promozione in Serie C, ma successivamente rinunciano per motivi economici.
Nel girone C di Prima Categoria militano altri due eredi di squadre che hanno fatto la storia dello sport regionale. Popoli è la regina d’Abruzzo nella seconda metà degli anni ’30. Grazie al finanziamento delle industrie impiantate nella zona, che danno il nome al club, i popolesi arrivano in Serie C. Nel 1938-39 addirittura si piazzano terzi davanti ad Aquila e Pescara. Nella corazzata biancazzurra in questo periodo gioca Mario Zulli, il calciatore lancianese più forte del decennio.
Epica è l’impresa del Simaz Popoli in Coppa Italia. Viene eliminato agli ottavi dal Novara, che sarà sconfitto solo in finale dall’Ambrosiana Inter, ma prima supera Manfredonia, Borzacchini Terni, Stabia e, soprattutto, il Liguria allenato dall’ex capitano della nazionale azzurra Adolfo Baloncieri, squadra di Genova che può essere considerata la “Sampdoria dell’Anteguerra”. Il 25 dicembre 1939 in Abruzzo si diputa la gara dei sedicesimi, quando i genovesi sono vicecapolista della Serie A: il Liguria passa in vantaggio, ma Popoli riesce a imporsi 3-2 nei supplementari.
L’Orsogna, inserito nello stesso girone di Prima Categoria del Popoli, si è affiliato per la prima volta alla Figc nel 1941-42: a mobilitare gli sportivi orsognesi fu la presenza in paese, come confinato, del celebre allenatore inglese William Garbutt, autentica pietra miliare del football italiano. Proprio per Garbutt fu fondata la Simeoni, prima squadra del paese che debutta in una competizione ufficiale, dove lotta per la promozione in Serie C con la Frentana Lanciano. L’ingaggio di Garbutt è una coincidenza “per cause belliche”, ma comunque fa dell’Orsogna la squadra abruzzese che ha avuto il più grande mister passato per la nostra regione.
Nel girone D milita infine la Rosetana, principale squadra di Roseto e prima vera squadra di calcio della provincia di Teramo. Con varie denominazioni, a cavallo tra gli anni ’20 e ’30, i rosetani rappresentano una delle eccellenze calcistiche d’Abruzzo: tra il 1926 e il 1928 prima la Rosburghese, e poi il Fascio Sportivo Rosetano, accarezzano il sogno di passare nella divisione cadetta. L’ultima grande impresa della Roseto calcistica risale al 1930-31: il Fascio Sportivo, dopo una stagione di inattività, vince il campionato regionale di Terza Divisione, unica competizione organizzata per squadre abruzzesi.