Esce il terzo numero speciale sulla storia del calcio lancianese
Domenica 15 marzo, alle 17:30 nella sede del club Curva Sud in via Santa Maria Maggiore 7 a Lanciano, viene presentato il terzo volume sulla storia del calcio lancianese prodotto da Lancianosport e scritto da Andrea Rapino. Dopo il primo su origini del football in città e Virtus negli anni ’20, e il secondo su anni ’30 e periodo bellico, questa pubblicazione prende in considerazione l’arco di tempo che va dal 1944 al 1951.
Il titolo è «La rifondazione della Virtus Lanciano nel Dopoguerra», perché in questa epoca rinasce una polisportiva con quello che negli anni ’20 era stato il nome del primo grande club sportivo lancianese. La nuova Virtus si impone subito nell’agone regionale, sotto la guida del sempreverde Giuseppe Baccilieri, allenatore ma all’occorrenza ancora giocatore, a dispetto dei suoi 44 anni.
La squadra si mantiene a buoni livelli nei tornei interregionali, in un momento di grandi riforme per il calcio italiano, fino al 1951: il volume si conclude infatti con la retrocessione di questa stagione, quando sulla salvezza dei rossoneri incide un caso di corruzione relativo a una partita tra Chieti e Vastese, che riscrive la classifica a campionato finito.
Come per le precedenti pubblicazioni, dopo un’introduzione storica di carattere generale, vengono analizzate le stagioni sportive della squadra di Lanciano, ricordando i dirigenti della società, la carriera dei giocatori forestieri ingaggiati, e ovviamente gli avvenimenti strettamente sportivi. Ogni capitolo si conclude con tutti i risultati e l’evoluzione della classifica giornata per giornata, i tabellini e le statistiche della squadra.
Anche stavolta sono presenti numerose e preziose notizie inedite, sconosciute o completamente dimenticate, come ad esempio alcune vicissitudini societarie o le storie di calciatori che arrivavano dopo aver lasciato gli ex territori italiani passati alla Jugoslavia. Una menzione particolare meritano le vicende della squadra riserve, la Virtus Lanciano II, che militava nella divisione regionale e che era praticamente la “cantera” rossonera. Non manca inoltre qualche prezioso cenno agli sport cosiddetti minori, come la rinascita del ciclismo o il primo campionato ufficiale del basket lancianese.