La Virtus prima in Abruzzo dopo 75 anni
Speriamo che non sia il magro premio di consolazione, visto che ormai gli obiettivi della Virtus in questo finale di stagione sono ben altri: però, per quello che può contare, a 75 anni di distanza, Lanciano torna a fregiarsi del laconico titolo di Campione d’Abruzzo, come una volta veniva definita la prima squadra della regione. I rossoneri spezzano così un’egemonia pescarese che si protraeva da un quarantennio, poiché i biancazzurri, dal 1973-74 in poi, sono sempre stati il club della regione più in alto nella gerarchia calcistica nazionale: merito soprattutto dei lunghi trascorsi nel campionato cadetto e delle fugaci puntate nella massima serie; ma, quando di recente si sono ritrovati a partecipare allo stesso torneo delle corregionali in C1 e in B, hanno pure sempre avuto la meglio.
Prima del 1973-74 la palma di prima squadra abruzzese è passata a in più occasioni anche tra le mani di Chieti e L’Aquila, che dalla fine degli anni ’50 in poi hanno militato pressoché costantemente in Serie C con gli adriatici. L’onore di essere la formazione principe della regione è spettato una volta ciascuno pure alla Pro Vasto 1971-72 e al Giulianova nel 1972-73, quando militavano nella terza serie nazionale. Negli anni ’30, prima che si affermasse il Pescara, a brillare invece era stata soprattutto L’Aquila, forte pure di tre campionati consecutivi di Serie B, che dal 1933 al 1940 ha sempre sopravanzato le altre abruzzesi. Solo nel 1930-31 è stata quella di Teramo, che si chiamava Gran Sasso, la formazione abruzzese meglio piazzata, titolo platonico che nel decennio precedente era stato appannaggio anche dalle meteore Pratola Peligna e Roseto.
L’annata d’oro della Virtus Lanciano era stata invece quella 1929-30, stagione in cui i frentani furono l’unico club della Terra forte e gentile a partecipare a una competizione di respiro nazionale, inseriti un raggruppamento della terza serie della Penisola che includeva l’intero Centrosud e le isole. Il ritorno sul gradino più alto del podio regionale a distanza di tre quarti di secolo è cosa fatta: adesso, in questo combattuto finale del secondo campionato cadetto dei rossoneri, ci si augura di lasciare i premi di consolazione alla statistica, e di centrare tutt’altro e ben più allettante storico risultato.